jueves, 25 de abril de 2024
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Pubblicate 18 pagine di appunti scritti da Ratzinger sul tema della pedofilia

Roma (Giovedì, 11-04-2019, Gaudium Press) Il Papa emerito Ratzinger avrebbe scritto 18 pagine di appunti sulla pedofilia, per aiutare meglio a capire quest’attuale periodo storico che la Chiesa sta vivendo, in quelle pagine pare che il collasso spirituale sia cominciato con l’era del 68.

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Questo lungo testo dettagliato del papa emerito, prende ancora più mistero proprio perché è stato pubblicato a seguito della riunione del febbraio scorso a Roma dei presidenti delle conferenze episcopali del mondo, convocati da Papa Francesco.

Il testo di Joseph Ratzinger sul tema della pedofilia è molto forte, sicuramente susciterà non poche polemiche, proprio perché nelle sue affermazioni qualcuno vedrà un attacco a un’evoluzione dei costumi in Occidente negli ultimi cinquant’anni. Benedetto XVI spiega di avere deciso di pubblicarlo sul mensile tedesco Klerusblatt dopo essersi consultato con il segretario di Stato, Pietro Parolin, e con lo stesso Papa Francesco.

Leggendo questi appunti, c’è un ‘espressione che ricorre spesso in quelle pagine ovvero «collasso morale», Ratzinger rimanda il nocciolo della questione alla seconda metà degli Anni Sessanta del secolo scorso: a quella «fisionomia della Rivoluzione del 1968» della quale farebbe parte «anche il fatto che la pedofilia sia stata diagnosticata come permessa e conveniente».

Secondo Ratzinger, anche in quello stesso periodo cominciò il «collasso della teologia morale cattolica» che ha reso inerme la Chiesa d’innanzi a queste questioni. Sempre secondo l’emerito Papa, è negli anni settanta e ottanta che la pedofilia è diventata ufficialmente una questione scottante per la società e il mondo ecclesiale.

Benedetto XVI parte da una visione che riguarda la Germania, vista come un laboratorio di trasgressione progressiva, per poi spostare l’attenzione agli Stati Uniti, e parla in versione quasi apocalittica di tutto l’Occidente.

Cosa molto scottante, Benedetto XVI, parla dei «club omosessuali» che si formarono in quel periodo in molti seminari e di vescovi che rifiutavano la tradizione cattolica.

Un dettaglio importante che sottolinea è quello che la Santa Sede, era al corrente di queste problematiche già allora.

Ratzinger, ricorda che all’epoca fu proprio Giovanni Paolo II a pubblicare nel 1993 un’enciclica, la Veritas Splendor, che riportava l’affermazione che ci sono azioni che non possono mai diventare buone. Ci sono beni che sono indisponibili. Ci sono valori che non è mai lecito sacrificare in nome di un valore ancora più alto e che stanno anche al di sopra della conservazione della vita fisica. Dio scrive Benedetto XVI, «è di più anche della sopravvivenza fisica». Per questo, rimarca che «è importante e abbisogna di garanzia non solo il diritto dell’accusato. Deve proteggere anche la fede, che al pari è un bene importante protetto dalla legge».

Secondo il papa emerito, Dio è assente nella sfera pubblica e di questo colpevolizza la società dell’Occidente, Ratzinger riporta il fatto di una giovane chierichetta:

«Una giovane ragazza che serviva all’altare come chierichetta mi ha raccontato che il vicario parrocchiale introduceva l’abuso sessuale su di lei con queste parole: «Questo è il mio corpo dato per te». È evidente», tuona, «che quella ragazza non può più ascoltare le parole della consacrazione senza provare terribilmente su di sé tutta la sofferenza dell’abuso subito».

Le lunghe pagine si concludono con un ringraziamento speciale da parte del papa emerito a Papa Francesco per tutto quello che sta facendo.

Per leggere il testo originale ed integrale degli appunti, basta andare a questo link. (Rita Sberna)

 

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