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Comincia il processo di beatificazione per Natuzza Evolo

Redazione (Giovedì, 25-04-2019, Gaudium Press) Finalmente per tutti i figli spirituali della mistica di Paravati mamma Natuzza, arriva una notizia ufficiale, la quale comunica l’inizio del processo di beatificazione il 6 aprile alle ore 17 presso la cattedrale miletese, a comunicare ciò è il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo, attraverso l’editto sul quale scrive: «La fama di santità della serva di Dio, mamma esemplare di cinque figli, è viva tra i fedeli di questa diocesi e aumenta sempre più».

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Il documento fa seguito al «nihil obstat» della Congregazione per le cause dei santi, ha il compito di dare una formale inchiesta sulla vita, la forma di santità e le virtù della serva di Dio.

Continua monsignor Renzo: «Le sue virtù, che tutti ammirano, il suo sconfinato amore per il Cuore di Gesù e per il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime, oltre che per i poveri e i bisognosi, l’accettazione della sofferenza eroica sul modello del Crocifisso, la sua fede incrollabile ed il profondo senso di obbedienza alla Chiesa, ne sono la chiara testimonianza».
Il postulatore della causa è don Enzo Gabrieli, del clero di Cosenza-Bisignano.

Chi è Natuzza Evolo?

Fortunata Evolo detta Natuzza, nasce a Paravati di Mileto, il 23 agosto 1924 e sale al cielo il 1º novembre 2009, è stata considerata una grande mistica per le straordinarie virtù e carismi che il Signore le aveva concesso in vita.

Mamma di cinque figli, già da piccola intorno all’età di quattrodici anni, era molto chiacchierata in paese, per i presunti fatti paranormali in cui la vedevano coinvolta. Natuzza sin dalla tenera età riusciva a vedere e a parlare con le anime defunte che si presentavano a lei, cercando aiuti e suffragi.

Nel 1987 sotto sua ispirazione si costituì un’associazione, poi diventata fondazione, con l’obiettivo di creare un grande santuario mariano e varie strutture per l’assistenza ai giovani e agli anziani.

Nel 1994 un’altra ispirazione divina le mette nel cuore la creazione di piccoli «cenacoli di preghiera».

Durante la sua vita terrena ebbe parecchie esperienze paranormali: colloqui privati con Gesù e la Madonna, oltre ai defunti vedeva gli angeli, i santi, andava in bilocazione ma soprattutto un fenomeno molto particolare che Natuzza viveva in tempi di forte spiritualità come la Quaresima, erano la comparsa di macchie ematiche e delle stimmate che le causavano grandi stati di sofferenza ed estati.

Le testimonianze ci dicono che Natuzza aveva il «dono dell’illuminazione diagnostica», ovvero la capacità di diagnosticare con esattezza una malattia e suggerirne la cura migliore.

Per decenni nella sua abitazione ha ricevuto migliaia di persone che andavano da lei per un consiglio e un aiuto spirituale.

E’ morta l’1 novembre 2009 a causa di un blocco renale alle 5 del mattino, presso il centro per anziani che lei stessa aveva fondato grazie alle generose offerte dei fedeli. (Rita Sberna)

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