jueves, 28 de marzo de 2024
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Per le vocazioni è arrivata una lampada itinerante

Redazione (Martedì, 10-12-2019, Gaudium Press) Ha attraversato parecchie comunità e parrocchie, una lampada itinerante a olio, accompagnata dall’Icona della Madonna con il Bambino della famiglia di Santa Maria Goretti. Ha raggiunto, lo scorso mese, la diocesi di Latina- Terracina- Sezze- Priverno per sensibilizzare le anime a pregare per le vocazioni.

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Don Paolo Lucconi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile e vocazionale ha raccontato a SIR: «L’idea del viaggio della lampada è partita da un gruppo di sacerdoti che, convocati dal vescovo mons. Mariano Crociata, hanno posto l’attenzione sulla donazione della propria esistenza. L’anno scorso la luce ha attraversato dieci comunità insieme all’icona dell’amicizia, con Cristo e l’abate Mena. Quest’anno abbiamo scelto l’immagine di una Madonna con il Bambino che la famiglia di santa Maria Goretti, patrona della diocesi, ha portato con sé da Corinaldo a Le Ferriere. Il quadro è stato portato al petto dalla santa bambina a noi richiama la dedizione alle famiglie e ai più piccoli». Saranno proprio le famiglie le prime a pregare davanti alla lampada, che l’Ufficio di pastorale familiare porterà in quattro punti della diocesi per un’invocazione per le vocazioni familiari. «Ad ogni parroco che richiede la lampada consegneremo anche un sussidio con proposte di preghiera e attività per i giovani – aggiunge don Paolo Lucconi -. Questa esperienza si affianca alla celebrazione eucaristica per le vocazioni che il vescovo presiede ogni ultimo sabato del mese nella casa santuario di Le Ferriere, dove Maria Goretti è stata colpita a morte: è un momento carico di dolcezza e semplicità, che richiama la vocazione alla santità e l’orientamento al bene nella vita dei giovani».

Ricordiamo ancora le parole di Papa Francesco in occasione della 56ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che è stata celebrata in tutte le comunità cristiane lo scorso 7 maggio.

«La chiamata del Signore ci rende portatori di una promessa e, nello stesso tempo, ci chiede il coraggio di rischiare con Lui e per Lui».

«La chiamata del Signore – non è un’ingerenza di Dio nella nostra libertà; non è una ‘gabbia’ o un peso che ci viene caricato addosso. Al contrario, è l’iniziativa amorevole con cui Dio ci viene incontro e ci invita ad entrare in un progetto grande, del quale vuole renderci partecipi».

Anche Giovanni Paolo II parlando di vocazione disse: «L’uomo è chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio. L’altezza di questa vocazione soprannaturale rivela la grandezza e la preziosità della vita umana anche nella sua fase temporale». (Rita Sberna)

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