jueves, 21 de noviembre de 2024
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Come entrare in confidenza con l’angelo custode?

Redazione (Lunedì, 25-02-2019, Gaudium Press) Gli angeli custodi esistono sin dalla creazione del mondo; Dio li ha creati come compagni e aiutanti degli esseri umani. Vivono in una dimensione superiore a quella dell’uomo e a differenza degli uomini, non sono intrappolati nel tempo e nello spazio essendo puri spiriti. L’angelo c’è stato affidato per custodirci, proteggerci e difenderci dagli assalti del male. Il loro compito è quello di condurre l’anima del loro custodito, nell’eternità.

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Spesso e volentieri, l’uomo si dimentica della loro presenza, oggi vengono addirittura considerati «figure di fantasia» nonostante la Bibbia ne documenti in ogni capitolo, la reale esistenza.

Come si deve rapportare l’uomo agli angeli nel suo quotidiano?

Dobbiamo intanto dire che gli angeli sono nostri amici, sanno tutto di noi e a differenza dei demoni, hanno il privilegio di vedere faccia a faccia Dio e sanno ciò che pensiamo.

Bisognerebbe iniziare la giornata salutando il nostro amico celeste e prendere l’abitudine di salutare anche l’angelo delle persone che incontriamo. Gli angeli comunicano tra loro come noi uomini (allo stesso modo) comunichiamo tra di noi.

Gli angeli hanno un intelletto superiore a quello nostro e sono muniti di un alta conoscenza del divino, ecco perché sarebbe buono farsi consigliare da loro nelle difficoltà, nei pericoli ma soprattutto nelle tentazioni che ci si presentano.

Molti santi hanno avuto un rapporto specialissimo con il loro amico celeste.

Padre Pio da Pietrelcina insisteva molto con i suoi figli spirituali, nel mandare il loro angelo custode in qualsiasi necessità.

Capitava spesso che Padre Pio non dormisse la notte perché c’era sempre un via vai di angeli dei suoi figli spirituali, che gli portavano lettere e richieste di preghiera.

Papa San Giovanni XXIII mandava il suo angelo custode a parlare con gli angeli dei suoi interlocutori, quando doveva risolvere problemi difficili nel suo lavoro alla nunziatura di Parigi.

Bisogna precisare che non sono soltanto le persone ad avere un angelo accanto ma anche le parrocchie, le diocesi, le città e i paesi. Ad esempio, quando San Giovanni Maria Vianney è entrato ad Ars, non ha esitato a salutare l’angelo di quella parrocchia e tutti gli angeli dei suoi parrocchiani.

Santa Teresina del Bambino Gesù scrisse una bellissima poesia al suo angelo custode:
Tu, che attraversi lo spazio come un lampo ti supplico:
vola sul luogo della mia dimora, accanto a loro che mi sono cari.
Asciuga le loro lacrime con le tue ali. Decanta la bontà di GESU’!
Racconta con il tuo canto che le sofferenze possono essere grazia e sussurra il mio nome! …

Quello che conta è tenere in considerazione la presenza dell’angelo custode nella nostra vita e imitarne la loro purezza e santità in modo da essere anche noi, degli angeli per tutti coloro che incontreremo. (Rita Sberna)

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