viernes, 22 de noviembre de 2024
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Il monastero dei Santi Quattro Coronati, luogo di silenzio e comunione

Redazione (Venerdì, 04-04-2019, Gaudium Press) Al monastero dei Santi Quattro Coronati, a due passi dal Laterano, vivono le monache agostiniane, trascorrendo tutta la loro giornata nel silenzio e nella comunione con Dio. Le loro porte sono aperte a chiunque abbia bisogno di amore, tutti siamo fratelli – dicono.

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In quel monastero vive, Suor Fulvia Sieni, molto vicina ai problemi dei giovani e della società. La monaca infatti afferma «Sono molte le risorse spirituali che soprattutto i giovani portano in sé. Viviamo un tempo dove domina la «frammentazione del cuore e la distanza sempre più marcata dai suoi veri e profondi desideri. Spesso le nostre relazioni diventano espedienti per non sentirci soli. Evadiamo di continuo dalla nostra coscienza che avvertiamo troppo silenziosa e priva di stimoli gratificanti, dai quali siamo continuamente investiti.

Siamo iper-stimolati e non sappiamo reggere la fatica dell’attesa che invece la vita, quella vera, richiede».

Al convento delle agostiniane, bussano persone che vogliono ascolto e accoglienza, due azioni che oggi, sembrano passate di moda. Chi vive in un monastero è abituato al silenzio e all’ascolto, per cui è in grado di trasmetterli a chi lo richiede.

In monastero la vita scorre con ritmi lenti, dalla sveglia all’alba, per continuare con meditazione e lavoro. Nel monastero vivono quattordici monache italiane, dai 28 agli 82 anni. Suor Fulvia riguardo a come comprendere la chiamata di Dio e come capirla, spiega: «Non si capisce, si avverte, come un desiderio. La vocazione è l’incontro tra due desideri, il nostro e quello di Dio per la nostra felicità». È, dunque, un pensiero continuo. E quando ci si sente chiamati, «il resto, seppure bello, come il matrimonio e la maternità, attraggono con minore intensità». Non è un desiderio effimero: «È stabile nonostante le paure e incomprensioni». Come si manifesta? «Come una forte nostalgia di Dio, assaporato nella preghiera e cercato al di sopra di ogni cosa».

Per quando riguarda la scelta del monastero, invece la priora, Suor Fulvia, dice che il monastero non si sceglie ma è un luogo che in qualche modo attrae e dal quale non si riesce a sterne lontani.

E per quando riguarda la preghiera, la monaca dice: «La preghiera è un atto di risposta all’amore di Dio, conseguenza di un incontro e desiderio di voler rendere gli altri partecipi dello stesso incontro sanante. La preghiera non serve però solo a cambiare la storia ma anche a trasformare il cuore, renderlo degno di figli che sanno di avere un Padre a cui rivolgersi».

Le agostiniane del monastero dei Santi Quattro Coronati ci tengono a sottolineare che la solitudine non è sempre una buona compagna per le anime ma come scriveva Sant’Agostino nelle sue «Confessioni»: «Senza amici non avrei potuto essere felice». (Rita Sberna)

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