Redazione (Martedì, 16-04-2019, Gaudium Press) Da sempre la Domenica delle Palme precede la domenica di Pasqua, ricorda l’entrata di Gesù nella città di Gerusalemme a dorso ad un asino, mentre tutta la folla stendeva mantelli a terra ed agitava le palme.
E’ il giorno che introduce e dà inizio alla settimana santa, in cui Gesù è pronto a soffrire e a percorrere la via del Calvario fino a salire sulla Croce e risorgere la domenica di Pasqua.
Con la domenica delle Palme non termina la Quaresima bensì terminerà con il giovedì santo, infatti da lì prenderà il via, il Triduo Pasquale.
Questa festa della Domenica delle Palme, è ricca di simbolismo e viene condivisa dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti.
La Palma è il simbolo che rappresenta questa ricorrenza poichè è una pianta che produce una foglia ogni mese e rappresenta l’intero anno solare.
La palma è anche il simbolo della risurrezione perché rinasce dalle proprie ceneri.
Uno dei momenti liturgici della Domenica delle Palme è proprio la benedizione di esse e la successiva processione che inizia fuori dalla chiesa e termina dentro la chiesa, proprio come momento di memoria dell’entrata di Gesù a Gerusalemme.
Le letture di quel giorno, ripercorrono la passione di Gesù. Una delle letture di quella domenica sarà la Lettura (Gv 12, 12-16).
Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d’Israele!».
Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto:
Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto su un puledro d’asina.
I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose; ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte.
Quest’anno la Domenica delle Palme sarà il 14 aprile poiché la domenica successiva, il 21 aprile verrà celebrata la Santa Pasqua.
Un dettaglio importante riguarda proprio le palme benedette, a distanza di tempo si raccomanda di non buttarle ma di bruciarle come la maggior parte dei fedeli raccomanda, in quanto diventano piante benedette simbolo di un giorno liturgico spiritualmente forte per tutta l’umanità.
PREGHIERA. O Divino Gesù, o Dio che Ti facesti uomo per noi, soffristi, amasti e moristi, noi Ti adoriamo, e Ti veneriamo soffrendo con Te il ciclo della Tua agonia. Così sia. (Rita Sberna)
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