Redazione (Samedì, 25-05-2019, Gaudium Press) Nei centri della provincia lombardo veneta sono stati avviati i Servizi di attenzione spirituale e religiosa (Sasr) dei Fatebenefratelli. Il Servizio è garantito dal cappellano e da un laico referente del Sasr che hanno l’obbiettivo di accompagnare le persone che sono assistite in base alle loro necessità religiose e spirituali, promuovendo l’umanizzazione, un valore dell’Ordine e permettendo agli operatori sanitari di attenzionare questi bisogni peculiari.
Il servizio viene svolto in collaborazione con il Centro pastorale della Provincia Lombardo Veneta e con gli operatori sanitari e i volontari sensibili all’aspetto spirituale e religioso.
Laura Zorzella, responsabile del Centro pastorale provinciale afferma che il referente laico non è un cappellano supplente ma una figura specifica formata attraverso un corso di perfezionamento post-lauream, organizzato in collaborazione con l’Università Cattolica (Umanizzazione e dimensione spirituale della cura nei contesti interculturali).
Chiaramente la «formazione» dell’operatore è continua, ed essa stessa che gli permette di avere il giusto approccio e atteggiamento nei confronti dell’ammalato, per soddisfare ed intervenire sui suoi bisogni spirituali e religiosi, tutto ciò comprende anche le altre religioni diverse da quella cattolica.
Fra Salvino Zanon, Responsabile della Provincia pastorale lombardo veneta afferma: «Relazionarsi con il senso del proprio progetto di vita, riconciliarsi con se stessi e con i propri cari, anche accettare la fase di sofferenza e la prospettiva della morte sono bisogni ricorrenti nella malattia che solo figure specificamente formate e fortemente motivate possono aiutare ad affrontare e a risolvere. Tutto questo seguendo e ricreando i gesti e gli atteggiamenti di Gesù con le persone bisognose e vulnerabili, così come fece S. Giovanni di Dio che si donò interamente al servizio dei poveri e dei malati».
Quello che ci tiene a sottolineare invece, il referente laico del Sasr è che si tratta di una figura nuova per il sistema Sanitario nazionale ma lo è anche per la Chiesa.
Il Servizio mira a prendersi integralmente cura del malato in maniera integrale sotto tutti i punti di vista della dimensione umana: sociale, spirituale, biologica e psicologica nei confronti di ogni persona che viene accolta così come sottolineato dalla Carta d’identità dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio».
D’altronde questo è il modo operante di tutti i centri ospedalieri dei Fatebenefratelli. (Rita Sberna)
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