Redazione (Giovedì, 04-07-2019, Gaudium Press) Elisa Sofia Clementina Hebert nacque a Nehou- St- George, in Svizzera, il 1-12-1840. Sin dalla sua giovane età era stata sempre attratta dalla vita religiosa, infatti all’età di diciotto anni chiese di entrare come novizia nel convento delle suore Agostiniane di Valognes con il nome di Suor Maria della Croce.
La sua vita fu un impegno a raggiungere la perfezione cristiana, il 15 maggio del 1861 fece la sua professione religiosa, volle sempre di più unirsi intimamente al suo sposo, Gesù Cristo.
Nel convento fu Direttrice delle Educande, oltre ad aver ricoperto anche altri incarichi.
Nel 1902, in Francia con la vittoria dei radicali si ebbe una forte reazione anticlericale.
Ciò che aveva deciso il nuovo governo dell’epoca fu la separazione della Chiesa dallo Stato e lo scioglimento delle congregazioni religiose. Ecco perché nel 1904, Suor Maria della Croce fu costretta ad abbandonare il convento.
Dopo una vita passata tra le mura conventuali venne ospitata all’età di 63 anni nel Comune di Quettehou, poi a Cherbourg, dove morì nel 1917. I suoi resti mortali riposano nel cimitero di Quetthou.
Le conversazioni con la consorella defunta
Dal novembre del 1873 al novembre del 1890 ebbe delle conversazioni con una sua consorella defunta, nel 1871 a causa di una terribile epidemia morirono diverse suore, tra cui Suor Maria Gabriella a soli 36 anni.
Suor Maria Gabriella divenne suora senza una vera e propria vocazione, in vita infatti, si ritrovava spesso a parlare direttamente con Suor Maria della Croce che cercava in qualche modo di istruirla.
In uno di quei giorni in cui Suor Maria della Croce la rimproverò per delle sue mancanze, la giovane suora le rispose dicendo «Ebbene, se andrò in Purgatorio, me ne trarrete voi fuori!«
Più di due anni e mezzo dopo la sua morte, nel novembre del 1873, mentre Suor Maria della Croce si trovava in camera sua, improvvisamente sentì dei lamenti …»Oh! Esclama in preda allo spavento, chi siete?…Voi m’incutete paura!…Soprattutto non apparite, ma ditemi chi siete!«. Non avendo ricevuto risposta, impressionata, ne parlò con la superiora, Suor Angela Quettier, che era anche sua zia. La superiora cercò di sdrammatizzare il fatto, dicendole: «E’ un’anima del Purgatorio, pregheremo per lei». Da quel giorno innalzarono a Dio incessanti e fervorose preghiere, ma i lamenti continuarono a farsi sentire tanto che la religiosa pensò di trovarsi alla presenza di suggestioni diaboliche.
Invece, il 15 febbraio del 1874, la defunta rivela il suo nome: «Perché vi ho recato dispiacere il buon Dio vuole che siate voi a pregare per me!…». «Non sono il diavolo! Sono Suor Maria Gabriella. Non vi lascerò tranquilla fin tanto che non sarò in cielo«… Il buon Dio permette ciò per il vostro bene e per il mio sollievo!
Quella fu, una delle tante apparizioni e dialoghi da parte della consorella defunta che dal purgatorio appariva a Suor Maria della Croce per chiederle aiuto. Ecco perché il suo confessore successivamente le consiglierà di trascrivere tutti i dialoghi avuti con l’anima purgante in un manoscritto chiamato appunto «Il manoscritto del purgatorio«. (Rita Sberna)
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