Redazione (Giovedì, 01-08-2019, Gaudium Press) Fondazione Telethon e Azione Cattolica lavorano insieme per un bene comune: sensibilizzare la pubblica opinione e raccogliere fondi contro le malattie rare.
La collaborazione è nata a giugno, le parrocchie così, possono diventare amplificatore e pulpito per dare voce e speranza alle famiglie colpite da malattie rare facendole sentire amate dalla comunità.
La Fondazione Telethon è un ente Non profit guidato dal presidente Luca di Montezemolo. Azione Cattolica con i suoi 300 mila aderenti si è resa disponibile a partecipare alle prossime campagne di piazza come quelle di dicembre ormai famosa grazie alla maratona televisiva. Le diocesi e le parrocchie si attivano per distribuire il Cuore di cioccolato e il Cuore di biscotto, i prodotti solidali che Telethon utilizza da anni.
Matteo Truffelli Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana dichiara: «Per tutti i ragazzi, i giovani e gli adulti dell’Azione cattolica italiana l’alleanza con gli amici di Telethon rappresenta una straordinaria occasione per collaborare alla costruzione del Bene comune. Sostenere Telethon per noi significa vivere la fraternità che nasce dal nostro saperci figli di un unico Padre: significa stare accanto alle tante famiglie del nostro Paese che affrontano la disabilità e la malattia di persone care, spesso in solitudine. Significa sostenere la ricerca scientifica impegnata sul fronte delle malattie rare. Per far crescere la fiducia, per accendere la speranza, per dare forza allo straordinario coraggio di tantissime persone. Quello che iniziamo insieme a Telethon è un cammino, che siamo certi ci porterà lontano. Le realtà parrocchiali e diocesane di Azione cattolica sono pronte a mettersi a servizio, per amplificare e sostenere tutte le attività che verranno messe in campo. Il diritto alla salute, alla cura, è un diritto fondamentale di ogni persona riconosciuto dalla nostra Costituzione. Insieme a Telethon, desideriamo che questo diritto sia sempre meno un privilegio dei più fortunati».
«Al centro della nostra missione ci sono le persone. Persone che partono da una condizione di grande difficoltà e devono poter accedere a una migliore qualità e prospettiva di vita» afferma Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon. «Con il denaro raccolto possiamo finanziare progetti di ricerca scientifica di valore; solo la migliore ricerca, selezionata con rigore, può produrre avanzamenti e soluzioni concrete per chi è in attesa di una cura. Quindi la persona malata è al centro della nostra missione ed è l’obiettivo dei nostri sforzi e la ricerca scientifica è lo strumento che ci permette di rispondere ai suoi bisogni. Pur riconoscendo il valore intrinseco degli studi scientifici nell’accrescere la conoscenza, teniamo sempre presente che, per un finanziatore come Fondazione Telethon, la ricerca è strumentale alla messa a punto di soluzioni di cura. Dunque le scelte che compiamo nel selezionare e sviluppare queste ricerche derivano dalla prospettiva di un’organizzazione che si è assunta l’impegno di arrivare alla produzione di terapie fruibili per i pazienti. Ed è questa la promessa che facciamo ogni volta che ci rivolgiamo al pubblico per raccogliere fondi. Mettendo in primo piano i volti delle persone che vivono alle prese con la malattia non intendiamo commuovere ma porre l’attenzione sul problema per cui ci stiamo impegnando. Alla comunità dei pazienti e ai donatori non promettiamo la soluzione, ma il massimo impegno e concretezza per realizzarla». (Rita Sberna)
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