sábado, 23 de noviembre de 2024
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Duomo di Cefalù: volontari e diocesi al servizio

Redazione (Mercoledì, 14-08-2019, Gaudium Press) La Fondazione Laboratorio di speranza di Cefalù ha come obiettivo quello di promuovere il patrimonio culturale della Sicilia, a partire dalle bellezze della Chiesa.

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Ecco perché dal 4 aprile anima la vita del borgo: «Noi lavoriamo con la bellezza e per la bellezza. Non si poteva trovare un nome migliore. E poi la bellezza genera altra bellezza», ha detto alla redazione di Avvenire, Linda, una volontaria di 32 anni molto attiva nel progetto.

Con l’aiuto della Diocesi, il progetto della fondazione permette di conoscere e apprezzare la cattedrale di Cefalù, del 1131, tale progetto a novembre, porterà alla costituzione di una cooperativa che prevederà 25 posti di lavoro, attraverso un bando pubblico.

In cinque settimane raccontano i volontari ad Avvenire – non molto favorite dal tempo, la Cattedrale ha avuto più di 13mila visitatori.

Nel 2000 nel Duomo è stato fatto un restauro, le torri della cattedrale erano rimaste chiuse diventando in pochi anni «depositi di materiali dove ci vivevano colonie di pipistrelli e di vari uccelli. Abbiamo dovuto ripulire tutto, mettere le reti alle aperture per evitare l’ingresso degli animali, rimettere in sesto l’impianto elettrico, rifare il corrimano» racconta uno dei volontari.

Adesso la situazione è cambiata grazie alla collaborazione della Diocesi e dei volontari.

Storia del Duomo di Cefalù

La Basilica Cattedrale della Trasfigurazione ovvero il Duomo di Cefalù, secondo una nota leggenda, sarebbe sorta in seguito al voto al Santissimo Salvatore da parte di Ruggero II che scampò ad una tempesta e arrivò sulle spiagge della cittadina di Cefalù.

Il Duomo a causa di alcune vicende complesse, fu completato durante l’età sveva.

E’ diventato Monumento nazionale dal 1941, dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.

Nel 1131 ebbe inizio l’edificazione e negli anni successivi furono realizzati i mosaici nell’abside e sistemati i sarcofagi porfiretici che Ruggero II aveva destinato alla sepoltura sua e della moglie.

Nel 1215, Federico II traferì a Palermo i due sarcofagi reali riutilizzandoli per sé e i suoi familiari.

La chiesa fu consacrata ufficialmente il 10 aprile 1267.

Nel Quattrocento tra le due torri fu inserito un portico a tre fornici, opera di Ambrogio da Como.

La chiesa è costituita dalle due torri e il chiostro, famosi sono i mosaici al suo interno: il mosaico del presbiterio e paleobizantino. (Rita Sberna)

 

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