Redazione (Domenica, 27-10-2019, Gaudium Press) A Medjugorje avvengono grandi grazie di conversione, anime che dopo anni di vita dissoluta incontrano l’amore di Dio attraverso la dolcezza di Maria. Tra i tanti giovani che hanno cambiato vita (ma non dissoluta) vi è anche Ilenia Siciliani, 26 anni di origine ciociara che svolgeva servizio presso la caserma dell’arma dei carabinieri di Caltanissetta. Dopo un viaggio ad agosto a Medjugorje ha sentito la chiamata alla vocazione, lasciando così la divisa da carabiniere per fare spazio all’abito da monaca.
Ilenia era riuscita ad entrare prima nell’Aereonautica militare, poi nell’esercito ed infine aveva vinto la selezione per l’arma dei carabinieri, dove per due anni ha condotto arresti presso la città di Caltanissetta. Ma il sogno più grande lo ha coronato dopo un pellegrinaggio a Medjugorje, è lì che ha abbracciato la vocazione da religiosa fra le missionarie della Divina Rivelazione.
Così prima di partire per un convento a Roma, si è tolta la divisa consegnando la pistola d’ordinanza al maresciallo, la ragazza ha detto in quell’occasione: «Lascio la Beretta, ma ho il rosario».
Ha salutato i colleghi con una Messa presso la parrocchia Regina Pacis e riferendosi alla sua nuova vita, ha detto loro: «sarà in sintonia con la prima, come proseguire il cammino da carabiniere, nel segno di un profondo senso di giustizia».
Ha poi aggiunto: «Lo stesso senso di giustizia che anima l’ Arma, un’ istituzione che resta nel mio cuore e che con me attraverserà la porta del convento».
La famiglia di origine abita a Roccasecca in provincia di Frosinone, il papà è un operaio e la mamma una casalinga, ha una sorella maggiore, la sua è una famiglia semplice. Sin da ragazza ha coltivato sempre una passione per le forze dell’ordine: «Sempre considerate simbolo di una missione. E adesso che mi accingo a indossare la tunica verde delle sorelle mi sembra che nulla muti. Negli alamari cuciti sulla pelle ho sempre visto un modo di vivere, non un lavoro. Sarà lo stesso…».
Riguardo ai genitori dice che all’inizio erano turbati ma adesso sono felice come lei.
Per quando riguarda l’esperienze di lavoro vissute a Caltanissetta dice: «Stupendi gli anni di Caltanissetta. Un gran lavoro. Operazioni importanti. Qualche arresto, le perquisizioni… Pochi svaghi. Qualche avances, frenata. Stop ai fidanzati. Un paio in passato. Tanta palestra per le maratone. E tante escursioni in moto. Ne ho comprata una per girare le chiese della Sicilia. Stupende…».
E della chiamata a Medjugorje racconta: «Attraverso la serenità delle missionarie. Una gioia che non viene dalle cose della terra. Non hanno niente, ma sono felici offrendo la rivelazione dell’ amore e la parola del Signore». «Sarà come entrare in un corpo speciale. Evangelizzare con l’ arma dell’ arte, attraverso la conoscenza della via dei Santi, delle immagini sacre, della vita di Gesù». (Rita Sberna)
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