Roma (Martedì, 31-12-2019, Gaudium Press) La Catacomba di Priscilla, famosissima e conosciuta in tutti i documenti liturgici antichi e topografici, si apre sulla Via Salaria con ingresso presso il convento delle Suore Benedettine di Priscilla. Vi sono stati sepolti un enorme quantità di martiri e proprio per questo, il cimitero veniva chiamato «regina catacumbarum».
E’ stata scavata tra il secondo e il quinto secolo, in un luogo che accoglieva le tombe della famiglia degli Acili Glabrioni, cui apparteneva la donatrice del terreno Priscilla, che il Martirologio romano indica come «benefattrice della comunità cristiana di Roma».
Il cimitero sotterraneo è rimasto sconosciuto per secoli, ed è stato ritrovato nel sedicesimo secolo, purtroppo è stato oggetto di saccheggi dopo il ritrovamento, privato di lapidi e sarcofagi.
Tutt’oggi è possibile visitare le pitture sacre rupestri alle pareti.
L’ingresso delle catacombe è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 con chiusura settimanale il lunedì.
Le gallerie della catacomba di Priscilla sono percorsi irregolari si estendono per una lunghezza di circa 13 km, nelle pareti sono ricavati i loculi, le tombe comuni dove il corpo era posto, veniva avvolto in un lenzuolo direttamente sulla terra. Le tombe avevano iscrizioni in greco ed in latino e quelle prive di epigrafi avevano un sistema di riconoscimento attraverso piccoli oggetti.
E’ molto diffuso il simbolo del pesce, un acronimo che significa: Gesù Cristo, figlio di Dio Salvatore. Vi è anche una nicchia antichissima con un immagine della Vergine, una Madonna con un Bambino, risale al II o all’inizio del III secolo.
Viene chiamata la «Cappella greca» proprio perché quando fu ritrovata, piena di terra, la prima cosa che notarono furono due iscrizioni in greco.
Le Benedettine di Priscilla
La custodia della catacomba è affidata alle suore Benedettine di Priscilla, il nome prende proprio dal luogo dove è iniziata la congregazione, fondata dal sacerdote archeologo bolognese Giulio Belvederi chiamato a Roma da Papa Pio XI per la costruzione del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, delle case custodi delle catacombe che venivano aperte al pubblico. Le Benedettine di Priscilla seguono la regola benedettina: ora et labora.
Le Benedettine accolgono i visitatori alle Catacombe, si occupano della salvaguardia di questo preziosissimo luogo che è un patrimonio storico, inoltre realizzano paramenti sacri e arredi, molti dei quali sono ispirati all’arte delle Catacombe e sono ricamati a mano.
Le Benedettine offrono a tutti i credenti di confessioni diverse un luogo di incontro e di comunione fraterna. (Rita Sberna)
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