sábado, 23 de noviembre de 2024
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Come guardano gli Araldi del Vangelo alle apparizioni di Lourdes?

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Roma (Giovedì, 03-05-20148, Gaudium Press) Quest’anno si commemorano i 160 anni delle apparizioni di Lourdes, e il 16 aprile ricorre il giorno della morte della veggente, Santa Bernardette Soubirous. Abbiamo quindi scelto di intervistare un sacerdote specializzato in Lourdes, padre Mario Varela, EP, appartenente a un carisma recente: gli Araldi del Vangelo.

Gli Araldi del Vangelo sono un’Associazione Privata di Fedeli di Diritto Pontificio, approvata dal Vaticano nel 2001. Come si può notare nel loro stemma, la loro spiritualità è nettamente mariana e si sarebbe portati a pensare che tra le diverse devozioni e apparizioni della Vergine, la patrona da loro scelta sia la Madonna di Fatima, dato anche che il loro fondatore, Mons. Joao Scognamiglio Cla Dias, a Lei ha dedicato due dei suoi libri.

Invece, padre Mario ci risponde che «non è semplicemente così». La devozione verso la Madre di Dio nel carisma degli Araldi abbraccia anche, e in modo particolare, le apparizioni di Lourdes. Ma lasciamo la parola a padre Mario:

Come guardano gli Araldi del Vangelo alle apparizioni di Lourdes? Si direbbe piuttosto che ad attirare l’attenzione del vostro carisma sia il carattere profetico del messaggio di Fatima. Esiste un interessamento anche verso i prodigi operati da Maria nella grotta di Massabielle?

Per noi Araldi del Vangelo, Fatima ha un’importanza del tutto speciale. A Fatima, infatti, la Madonna ha dato degli annunci profetici, in linea con le aspettative profetiche del nostro ispiratore, il Prof. Plinio Correa de Oliveira, che, nella sua fanciullezza, mosso da illuminazioni soprannaturali e prima di conoscere il messaggio della Cova de Iria, si accorse con chiarezza della situazione di crisi del mondo e della necessità di un intervento divino di portata grandiosa. A queste aspettative, si aggiunse in lui anche la mozione interiore di sperare nella pronta vittoria di Dio sopra il caos che dilagava – parliamo degli anni ‘20 del secolo scorso – e, fedele a queste intuizioni, ricevette anni dopo con immensa gioia la notizia delle visioni dei tre pastorelli ai quali la Vergine annunziava terribili eventi ma prometteva alla fine il trionfo del suo Cuore Immacolato. Per questo motivo, dopo aver fondato gli Araldi del Vangelo, Mons. Joao Scognamiglio, che del Prof. Plinio era discepolo, ha voluto dedicarsi con particolare impegno a diffondere il messaggio di Fatima, incontrando una fervida accoglienza nei fedeli assetati di guide profetiche per i nostri tempi.

Ma, veniamo a Lourdes. Se a Fatima la Madonna è stata una profetessa esimia nell’annunciare il futuro e nel compiere i suoi vaticini, a Lourdes, non tanto le sue parole – rimaste sconosciute una volta che Santa Bernardette le ha portate con sé nella tomba – quanto il Suo stesso intervento è stato veramente profetico. Per questo motivo, gli Araldi del Vangelo hanno vivida devozione per queste apparizioni e per la veggente Santa Bernardette.

In che senso si potrebbe parlare di un carattere profetico nella storia di Lourdes? Potrebbe sembrare a prima vista un po’ forzato considerare le apparizioni a Bernardette sotto questa luce soprattutto per chi è abituato a guardare a Lourdes come a un grande ospedale di misericordia e di cura.

Anzitutto, sarebbe improprio negare a Lourdes la gloria di essere, di fatto, un ospedale di misericordia spirituale e fisica. La Madre di Dio, come ricordava lo stesso Prof. Plinio, ha voluto mostrare in quell’angolo nascosto della Francia la magnanimità e la sollecitudine della migliore di tutte le madri. Così, secondo il professore, quel tragico e magnifico corteo di ammalati di Lourdes, venuti dai cinque continenti caricando su di sé il dramma del dolore umano frutto del peccato originale, si avvicina alla fonte di acqua viva scavata da Bernardette ai piedi di Maria per essere guarito o risollevato. Lourdes è il luogo dove per eccellenza la Vergine Immacolata spande il suo amore su uomini e donne di tutte le nazioni, di tutte le lingue e, in un certo senso, di tutte le religioni, poiché non solo i cattolici accorrono alla grotta benedetta cercando la guarigione, tante persone appartenenti ad un credo diverso o che si dichiarano atee sono guarite dalla Madonna, e, nella maggior parte dei casi, vanno via avendo anche ritrovato la vera fede.

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Considerare, però, Lourdes solo sotto quest’aspetto sarebbe incompleto. Per gli Araldi del Vangelo il panorama che si scorge dalla piccola Lourdes è molto più ampio. Fu lo stesso Prof. Plinio a cogliere l’immensa portata profetica di quest’apparizione mariana.

Quando sentiamo il cantico del Magnificat, infatti, ci accorgiamo del desiderio espresso da Maria di un potente intervento divino per rimettere a posto l’ordine delle cose. Proprio il rovesciare i potenti dai troni e l’esaltare gli umili era la sua grande aspettativa. E chi sono gli umili? Coloro che si affidano al Signore e non si fanno forti delle proprie capacità o delle proprie risorse. Ebbene, un intervento così forte lo ha realizzato Lei stessa, la Santissima Vergine Maria, all’ombra di quella grotta che era così insignificante fino a un attimo prima delle sue apparizioni.

E in che senso si potrebbe attribuire alla Madonna un tale intervento a favore degli umili? Lei fa riferimento, magari, alla scelta dell’umile veggente?

Sì, ma non solo. Infatti, la scelta dell’umile Bernardette è sicuramente un segno del grande intervento profetico di Maria. A tal proposito bisogna ricordare che non solo la veggente quanto anche il luogo scelto per le apparizioni era estremamente umile e di poco spessore e ciò nonostante, ambedue furono esaltati per il loro legame con la Madonna: la ragazzina semplice, sofferente e ignorante è stata glorificata dalla Chiesa con il riconoscimento dell’eroicità delle sue virtù e la sperduta grotta di Massabielle è oggi conosciuta, venerata e frequentata da folle immense.

Tuttavia, bisogna approfondire ancora meglio il contesto storico delle apparizioni per capire il loro vero significato e il loro effetto, benefico sui buoni e deleterio sul male, giacché, come spiegava il Prof. Plinio: «Lourdes fu una delle più straordinarie manifestazioni della lotta di Nostra Signora contro il demonio».

Il secolo XIX fu segnato da un anticlericalismo e da un ateismo praticamente di moda, in particolare negli ambienti francesi. Una figura come quella di Ernest Renan, con la sua Vie de Jesus in cui veniva riconosciuta l’esistenza storica di Cristo ma se ne negava la divinità, è caratteristica di un’era difficile per la fede. In Italia il Papato era sotto assedio, e, d’altra parte, gli sviluppi scientifici sembravano far prevedere un’era di autosufficienza umana che avrebbe dispensato l’uomo da qualsiasi dipendenza dal divino.

Ebbene, si racconta che fu proprio Renan, dopo una sua visita a Lourdes, a dire di essere dovuto scappare da quel luogo schiacciato dal peso dei miracoli. Quella fu una vittoria della Vergine che, consentendo al soprannaturale di strappare il pesante velo ateistico della società moderna, ostentava la Sua esistenza con semplicità e fierezza.

Ecco, quindi, il primo degli aspetti profetici di Lourdes tante volte dimenticati: il Signore mediante la Madonna ha mostrato la forza del suo braccio nel rovesciare moralmente alcuni potenti atei promossi dalla società laicista e anti-clericale, esaltando invece i figli della Chiesa, la cui fede si vide corroborata dai numerosi miracoli rigorosamente studiati dal punto di vista scientifico da un comitato medico, istituito dalla Chiesa, prima che di essi se ne dichiarasse l’autenticità.

Ecco, padre Mario, Lei ci ha indicato il colpo dato all’ateismo come esempio del carattere profetico di Lourdes. C’è qualche altro aspetto da segnalare?

Sì, la difesa del Papato. Il Vicario di Cristo è il servo dei servi di Dio. Così volle chiamarsi San Gregorio Magno e così hanno continuato a fare i suoi successori fino ad oggi. Dunque il Papa è annoverato tra i fratelli più piccoli di Gesù a cui fa riferimento il Vangelo di San Matteo (25, 40). Ed è proprio grazie a questa umiltà relativa all’incarico, che il Papato è stato difeso direttamente dalla Vergine nelle apparizioni di Lourdes in due modi. In primo luogo, confermando in modo mirabile non solo la veracità ma persino l’opportunità della dichiarazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, fatta da Pio IX nel 1854. La Vergine, infatti, nel rivelare la sua identità a Santa Bernardette in dialetto le disse: «Que soy era Immaculada Councepciou». La ragazzina, senza capire cosa potessero significare tali parole, ignorante com’era della dottrina e del dogma dichiarato dal Papa poco prima, si avviò in fretta verso la canonica per trasmettere al parroco, Don Peyramale, la notizia. Questi, al sentirla ripetergli quelle precise parole- poiché fino a quel momento non era convinto della veridicità delle apparizioni – ne colse l’autenticità e credette, diventando il difensore della veggente.

Rivelandosi in questo modo così particolare, la Madonna inviava a Roma un suo sorriso pieno di bontà e sigillava con la sua autorità materna e con dei miracoli portentosi il dogma poco prima dichiarato. In secondo luogo, con le apparizioni di Lourdes la Vergine rafforzava la dottrina dell’infallibilità pontificia che sarebbe stata proclamata dodici anni dopo, nel 1870, dal Concilio Vaticano I nella Pastor Aeternus. L’infallibilità pontificia sarebbe diventata il maggior riconoscimento di potere dato a un uomo sulla terra, purché ispirato dallo Spirito Santo. Infatti, poter dichiarare cosa sia la verità in materia di fede e di costumi è qualcosa di grandioso. Ed ecco che il Papato, allora, attraverso l’intervento della Madonna, ha ricevuto un appoggio celeste in momenti di tremende prove. In questo modo, la Vergine, Madre della Chiesa, ha esaltato la Sposa Mistica di Cristo sottolineando l’autenticità dei poteri lasciati da Cristo al suo Vicario.

La prospettiva storica è senz’altro bella. Forse qualcuno potrebbe dire che tutto ormai sia già accaduto, cioè che Lourdes sia un fatto del passato senza un chiaro legame con il presente e con il futuro soprattutto dal punto di vista profetico, dal momento che tanti ammalati continuano ad andare lì solo per cercare la guarigione o il sollievo. Lei pensa che ci sia ancora un’attualità profetica di Lourdes?

Devo dire che la grazia di Lourdes, anche nel suo aspetto profetico, non passerà mai e resterà sempre attuale e sottilmente legata alla storia di Fatima. Il Prof. Plinio considerava le apparizioni di Massabielle profondamente vincolate a quelle di Fatima, perché entrambe fanno presentire il futuro Regno di Cristo per mezzo di Maria sull’umanità. Secondo il professore, a Fatima l’amore materno di Maria verso gli uomini si manifesta nel messaggio di avvertimento e di denuncia dell’allarmante processo di decadenza morale in cui il mondo affondava. A Lourdes, invece, Lei ha voluto prodigarsi in un’effusione di grazie e di consolazioni spirituali capaci di produrre conversioni del tutto inaspettate, accompagnate tante volte da stupendi miracoli.

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È qui che troviamo l’attualità dell’aspetto profetico di Lourdes: arrivata al punto odierno, l’umanità si può risollevare solo con la forza di ausili soprannaturali straordinari. Ecco il nesso tra Cova de Iria e Massabielle: perché si compia la profezia di Fatima e vediamo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria c’è bisogno di un intervento divino sconvolgente, simile a quello che si verificò per la conversione di Saulo. Lourdes fu e continua ad essere tuttora un segno chiaro su questa scia. Allo stesso modo in cui le acque vivificanti della fonte aperta da Santa Bernardette scorrono senza mai prosciugarsi, le grazie che scendono dalle mani immacolate di Maria, Madre di Misericordia, non finiranno mai. Così, l’angoletto sperduto tra i Pirenei sarà sempre un centro d’irradiazione di benefici spirituali insigni provenienti dalla Madre di Dio. Questo fatto fa pensare, per esempio, a quanto sarebbe opportuno e glorioso per un Papa dichiarare il dogma della Mediazione Universale di Maria nell’ordine della grazia al di sotto di Gesù.

Oggi ricorre l’anniversario della morte di Santa Bernardette. Tanti fedeli andranno a Nevers per venerare il suo corpo incorrotto, conservato in modo ammirabile. La sua figura di veggente santa avrebbe qualche relazione con il carattere profetico di Lourdes?

Sì. La parabola del figliol prodigo mostra in modo emotivo l’azione divina nel perdonare il peccatore. Il figlio di un uomo dignitoso sperpera i suoi beni in malo modo, e al momento di essere perdonato dal padre, prima viene ricoperto d’affetto e poi viene rivestito di nuova dignità. Il figliol prodigo fu nobilitato al momento del perdono.

Con Bernardette, benché fosse una ragazzina innocente, capitò qualcosa di simile quando si ritrovò davanti alla Madonna. Il suo solito modo modesto e quasi rozzo di comportarsi, veniva trasfigurato dal vedere e dal parlare con la Madonna. Un funzionario pubblico di Lourdes, scettico in materia religiosa, si convertì osservando la venerazione, la prestanza e la raffinatezza con cui Bernardette si rivolgeva alla sua invisibile interlocutrice. I sentimenti di umiltà e di contentezza della veggente verso la Santissima Vergine Maria erano ornati da un comportamento davanti al quale la corte di Versailles con tutta la sua etichetta non sarebbe sembrata che un’ombra paragonata a quella ragazza semplice che nel vedere Maria diventava spontaneamente la più sublime delle principesse.

Nel commentare questo fatto, il Prof. Plinio segnalava un misterioso fenomeno, una specie di filtrazione dei predicati della Regina degli Angeli nella persona a cui Lei si degnava di rivolgersi in dialogo. In tal modo, la semplice contemplazione degli effetti della grazia di Maria in Santa Bernardette furono sufficienti per convertire un incredulo!

Dobbiamo pensare, poi, alle lacune naturali di Bernardette che lei stessa umilmente aveva molto presenti e delle quali ringraziava il Signore con candido gradimento. Si vede anche qui un segno preannunciativo delle opere di grazia che la Madonna sta per compiere in vista del suo annunciato trionfo. Gli umili, coloro che non si fidano di se stessi ma che rimettono tutta la loro speranza nell’ausilio dall’alto, saranno trasformati, nobilitati ed elevati allo stesso modo in cui Bernardette, la modesta contadina, fu innalzata da Maria.

Concludo dicendo che in Santa Bernardette si trovano insieme la consapevolezza dei propri difetti e la coscienza riconoscente dell’opera di Dio che esalta coloro che si inchinano sotto la sua mano potente. La sua umiltà era un abisso talmente grande da sopportare tutte le malattie e le sofferenze con grande rassegnazione, malgrado il suo carattere infuocato e la sua forte personalità. Ecco la grande trasformazione di un’anima prediletta dalla Vergine Immacolata che alla fine riesce a trovare la quiete e il distacco dalle cose del mondo nella perfetta indifferenza verso le creature, per compiere in sé la volontà di Dio anche se in mezzo a prove e a difficoltà.

La vita ascetica che tenne in convento, facendo tutto quello che facevano le altre ma meglio di loro e senza volersi segnalare come virtuosa, ha il suo fondamento nelle consolazioni ricevute nella grotta, come Lei stessa ha ricordato tante volte. Per fare un esempio, nei primi anni di vita religiosa a Nevers molte volte fu trovata in lacrime. Alcune suore pensarono subito che la sua pena fosse causata dalla separazione dai familiari. Invece no. Lei stessa confessò di sentire la mancanza della grotta benedetta. E diceva alle consorelle: «Se tu sapessi quello che ho visto di bello là! Se tu sapessi come la Santa Vergine è buona!». La fedeltà alle certezze acquisite durante le consolazioni fece sì che lei fosse fedele a Maria durante le dure prove e i periodi di aridità che non furono pochi, come le aveva preannunciato l’Immacolata Vergine: «Non ti prometto di farti felice in questo mondo, ma nell’altro!»

Anime come quella di santa Bernardette sono quelle che si lasceranno elevare dalla grazia che Gesù vuole concedere ai devoti del Cuore Immacolato di Maria, saranno quelle in cui Cristo vincerà e regnerà per mezzo di sua Madre, saranno colonne vive nel Tempio del Signore!

Con la collaborazione di Brunella Capuano.

 

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