Napoli (Venerdì, 16-11-2018, Gaudium Press) La notizia è una di quelle forti: la diabolica halloween festeggiata dentro una Chiesa consacrata.
Vari giornalisti, vaticanisti, media televisivi nonché testate internazionali hanno gridato allo scandalo, scrivendo fiumi d’inchiostro sulla triste vicenda, rivoluzionando palinsesti televisivi, rimarcando sin nei dettagli più macabri gli atti profanatori che si sono compiuti e consumati la notte del 31 ottobre all’interno del sacro edificio.
Il gravoso fatto è arrivato sino in Vaticano, infatti sulla scrivania di Papà Francesco è stato fatto recapitare un dossier corposo e articolato con tanto di foto.
La chiesa di San Gennaro all’Olmo, anche se da tempo non adibita al culto, conserva gli altari (consacrati), le immagini sacre, l’organo e i confessionali.
Possiede inoltre una statua unica: San Gennaro in gloria, opera settecentesca napoletana. Un fedele sconvolto, ha commentato: «Omaggiare il diavolo in una chiesa…».
Ovviamente l’edificio sacro in questione è consacrato (ed è bene ribadirlo, visto che alcune notizie dei giorni scorsi, rivelatesi successivamente false, avevano parlato di un tempio sconsacrato) ma era stata affidato in comodato d’uso alle cure di una Fondazione Culturale e tutelato dalla Soprintendenza. La fondazione in questione è la «Giovan Battista Vico».
Certo «affittare» una Chiesa ad una fondazione non è certamente una scelta provvida e usuale, ma forse non dobbiamo meravigliarcene troppo in questi tempi di «povertà spirituale».
Infatti il Cardinale Sepe è corso subito ai ripari, revocando immediatamente il comodato d’uso concesso vent’anni fa per la gestione della chiesa in questione, che si trova nel centro antico di Napoli, ai piedi di San Gregorio Armeno.
Alcuni fedeli partenopei hanno scritto che l’orrenda profanazione della chiesa si è compiuta «nel silenzio assordante di un Arcivescovo, tre Vescovi ausiliari, un Moderatore e Monsignori vari», tuttavia stando ai fatti si potrebbe concludere che, in primis, la responsabilità dell’atto sacrilego va attribuita a chi gestisce l’accesso al monumento.
L’utilizzo delle chiese pone una questione di riguardo e tutela del delicato equilibrio del bene; esiste un problema non meno importante che riguarda il rispetto della religiosità.
Da tale punto di vista la posizione del Vaticano è molto intransigente. Il 29 e 30 novembre a Roma si svolgerà presso la Pontificia Università Gregoriana un convegno sul tema, organizzato e promosso dal dicastero vaticano della Cultura, dall’Ufficio nazionale per i beni culturali e l’edilizia di culto e dalla Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa della Pontificia Gregoriana.
Il cardinale Gianfranco Ravasi ha dichiarato al sito «Cagliari Post»: «Dobbiamo acquisire una maggiore consapevolezza del valore storico-artistico e simbolico dell’edificio sacro e delle opere d’arte in essa conservate, il punto è che una chiesa non dovrebbe mai perdere la sacralità. E invece mi è capitato di entrare in chiese riadattate a salotti o trasformate in saloni da pranzo». Parole molto chiare quelle del Cardinale Ravasi.
Monsignor Galantino, dal canto suo, sul quotidiano «Corriere del mezzogiorno» ha analizzato anche le cause che portano alla dismissione dei luoghi di culto, dichiarando che «le motivazioni sono di natura economiche per cui mancano soldi per mantenerli, problemi legati alla crisi di vocazione dei sacerdoti». La questione, ha aggiunto Galantino «va affrontata anche da un punto di vista valoriale e pastorale».
Il nodo centrale, è che noi cattolici dobbiamo riappropriarci del ruolo che ci compete, con la consapevolezza che essere discepoli di Gesù Cristo comporta delle scelte profonde e radicali.
Pertanto tutti siamo chiamati a difendere le Verità evangeliche, gli onori e i diritti di Dio, vivendo in famiglia e nella propria comunità parrocchiale le feste e le solennità dell’anno liturgico, prendendo invece le distanze dal resto, a maggior ragione se si tratta di feste paganeggianti e diaboliche.
Ognuno dia il suo contributo nella tutela dei luoghi sacri, principalmente tenendo e mantenendo all’interno di essi un atteggiamento rispettoso e decoroso, cercando di essere d’esempio per molti.
È compito primario dei genitori educare i propri figli cristianamente, tenendoli lontani e proteggendoli da questo genere di feste pagane, che oltre ad offendere la nostra fede, mettono in pericolo la nostra anima. Bisogna salvaguardare i più piccoli da tutte le trappole che il mondo ci vuole tendere.
Ogni genitore ne risponderà dinanzi a Dio.
La festa demoniaca di Halloween è stata volutamente fatta in una chiesa, con l’intento di dissacrare il luogo e di creare una atmosfera ambigua dove imporre gesti e intenzioni anticristiane.
Infatti la notte del 31 ottobre la Chiesa ha offerto la possibilità di festeggiare in ambito cattolico, la notte dei santi, controbilanciando gli effetti paganeggianti di Halloween.
Sono stati molteplici i luoghi dove religiosi, parroci e laici si sono ritrovati in spirito di riparazione, pregando e celebrando la vigilia di «tutti i Santi».
Varie e diverse iniziative sono state organizzate in tutta Italia, così come nel mondo intero, Sante messe, rosari comunitari, fiaccolate e processioni con i bambini travestiti da Santi.
Tutto a maggior gloria di Dio e dei Santi, nostri potenti intercessori e protettori, con la certezza che il male non avrà l’ultima parola.
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