Matera (Mercoledì, 28-11-2018, Gaudium Press) Nel suggestivo scenario dei Sassi di Matera, città al terzo posto tra le più antiche del mondo (insieme a pezzi di storia da Aleppo a Gerico) con insediamenti risalente a circa 10.000 anni fa, torna puntuale l’appuntamento con il Presepe vivente più grande del mondo. Questa sarà la nona edizione del Presepe Vivente nei Sassi di Matera, non mancheranno anche altre due esposizioni speciali.
Ci saranno, infatti, una serie di manifestazioni con il patrocinio del comune di Matera, sia nella parte nuova che tra le stradine tra Barisano e Caveoso. Le celebrazioni partono, di solito, l’8 di dicembre e terminano il 6 o 7 gennaio.
A questa edizione della manifestazione è stato dato il titolo «Il Presepe della Perdonanza – Matera per L’Aquila 2009 – 2019» e così la messa in scena della Natività vuole diventare simbolo di rinascita per la popolazione abruzzese e per il suo capoluogo a dieci anni dal terribile terremoto che l’ha colpito e prevede una serie di locations che rievocheranno i momenti più importanti della Natività del Signore. La rappresentazione è suddivisa in sei raffigurazioni differenti: annunciazione, visitazione, mercato, sinedrio, corte di Erode e la natività.
Sarà realizzato in chiave teatrale, con la partecipazione di attori che metteranno in scena diversi contesti della vita quotidiana della Giudea di duemila anni fa, il tutto allestito in un percorso itinerante che si estende dal Centro Storico di Matera al Rione Sasso Barisano.
Una serie di cavità grottali dislocate tra i Sassi accoglieranno i visitatori che in gruppi precostituiti si muoveranno tra le vie del centro storico materano.
Da contorno un paesaggio dall’aspetto orientale, simile alle terre di Palestina, Matera come la Gerusalemme d’Italia.
Si potrà accedere al percorso nelle seguenti date: 7, 8, 9 – 15, 16 – 22, 23 – 28, 29 e 30 dicembre 2018 e il 4, 5 e 6 gennaio 2019.
Ripercorrendo la storia, il primo presepe vivente è italiano e nasce a Greccio.
La prima rappresentazione della Natività è stata organizzata nel 1223 da San Francesco d’Assisi con l’aiuto di Giovanni Velita, castellano del paese.
Era il 1209 quando San Francesco si recò a Greccio, per la prima volta. Il santo era riuscito a mettere fine alla gravi calamità che si erano abbattute sul paese e si era costruito una capanna sul Monte Lacerone.
Dal 1217, il nobile Giovanni Velita divenne uno dei migliori amici di San Francesco, tanto da chiedergli di avvicinarsi alla città per permettere a tutti di poter ascoltare la sua parola.
Il desiderio di rievocare la nascita di Gesù maturò nel 1223, dopo il viaggio che San Francesco fece in Palestina.
Al santo, Greccio ricordava Betlemme, e così espresse il desiderio di celebrare in quei luoghi la notte di Natale.
San Francesco incaricò, quindi, il castellano Velita di scegliere una grotta, dove avrebbe fatto costruire una mangiatoia, e di condurvi un bue ed un asinello.
Secondo le agiografie, durante la Messa sarebbe apparso nella mangiatoia un bambino, che San Francesco avrebbe stretto tra le braccia.
Il 24 dicembre 1223, venne così realizzato il primo presepe vivente della storia, che ha reso celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio.
Informazioni tratte da: Presepe Matera.
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