Betlemme (Sabato, 01-12-2018, Gaudium Press)L’importante scoperta è stata realizzata nel sito archeologico di Herodion, vicino a Betlemme, rinvenuto circa 50 anni fa da una squadra di archeologi, l’anello in bronzo è stato decifrato solo oggi grazie a un macchinario in grado di far emergere i dettagli delle incisioni.
Dopo un’opportuna pulizia, le immagini fotografiche hanno rilevato l’effigie di un un vaso di vino sovrastata da una scritta in greco, che è stata appunto tradotto con il nome Pilato.
Proprio Ponzio Pilato, quel prefetto di Gerusalemme che governò in Giudea tra il 26 e 36 dopo Cristo e che fece condannare a morte Gesù.
La notizia è stata data dal giornale israeliano ‘Haaretz’ e si tratta della seconda scoperta archeologica legata al prefetto romano.
L’oggetto, quasi sicuramente un sigillo, è comunque di fattura semplice, e ciò indurrebbe a pensare che il funzionario romano lo portasse tutti i giorni e non solo in occasione di eventi speciali. L’importanza della scoperta è dovuta al fatto che si tratta della seconda attestazione archeologica del nome del rappresentante imperiale, di cui scrivono i vangeli e lo storico Flavio Giuseppe, dopo la scoperta nel 1961 della celebre iscrizione di Cesarea marittima, ovvero la sensazionale scoperta del 1961 in cui per la prima volta è comparso il nome di Ponzio Pilato, abbinato al titolo di ‘Praefectus Iudaeae’.
L’antico anello, con migliaia di altri reperti, era stato ritrovato negli scavi condotti tra il 1968 e il 1969 in una sezione della tomba di Erode e nell’omonimo palazzo, dove sorgeva l’Herodion, la fortezza costruita nei pressi di Betlemme da Erode il Grande e poi utilizzata dai romani. A scoprire l’oggetto fu l’archeologo Gideon Forster in vista dell’apertura ai visitatori del sito.
Siccome non è possibile stabilire una datazione precisa dell’anello, di importanza notevole assume il luogo in cui è stato trovato. Infatti la costruzione non è sicuramente superiore al 70 dopo Cristo e quel che è certo è che Pilato usava l’Herodion come quartier generale amministrativo, quindi era un luogo abituale per il governatore romano.
In ogni caso le prove a cui è stato sottoposto confermano che è datato tra il I secolo aC e il I secolo d.C.
I dettagli sono stati pubblicati nel volume 68/2 della rivista scientifica Israel Exploration Journal a cura della storica Israel Exploration Society .
Con un pizzico di umorismo e fantasia si può presumere che Ponzio Pilato perse il suo anello nel momento in cui compì il famoso gesto descritto dai Vangeli di lavarsi le mani e di ordinare, riluttante, la crocifissione di Gesù.
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