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L’organo del Pantheon torna a suonare

Redazione (Martedì, 24-12-2019, Gaudium Press) E’ stato terminato finalmente il lavoro di riqualificazione iniziato nell’aprile 2013, dell’organo della basilica di Santa Maria ad Martyres, conosciuta da tutti come Pantheon. Il 2 novembre è stato inaugurato lo strumento, dopo la benedizione del canonico monsignor Marco Malizia.

L’organo è stato riportato alla sua originale efficienza dalla bottega organaria «Salvatore Pronestì» di Vibo Valentia in Calabria.
Monsignor Daniele Micheletti è dal 2000 arciprete della basilica ed è l’anno in cui è stato nominato canonico.

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Dopo sei mesi di lavoro, l’organo torna a suonare in piena attività, il giorno dell’inaugurazione dello strumento, sabato 2 novembre, sono stati eseguiti nove brani dai maestri Salvatore Pronestì, Laura Sarubbi e don Michele Faustino Loda che ha anche diretto la cappella musicale del Pantheon.

L’organo è stato ideato e realizzato nel 1926 da Giovanni Tamburini in occasione dei restauri che interessarono il complesso monumentale dal 1925 al 1933, l’organo a trasmissione elettrica con dieci serie di canne fu inaugurato il 23 settembre 1926.

Monsignor Micheletti ha spiegato: «Dal 1985 ai primi anni del 2000 non è stato possibile suonarlo: l’umidità propria della basilica aveva causato danni gravissimi all’impianto, in modo particolare alla consolle». Fu quindi eseguito un primo intervento di riqualificazione nel 2003. Dieci anni dopo, nel 2013, si rese necessario un secondo intervento mirato alla consolle. Ad aprile di quest’anno, a causa di persistenti problemi che rendevano inaffidabile lo strumento e incerto il suo utilizzo, si è dato il via ad un nuovo e più radicale intervento di riqualificazione che ha riportato lo strumento «alla completa funzionalità originaria – ha raccontato Salvatore Pronestì, titolare della bottega organaria che ha eseguito i lavori -. Abbiamo amato questo strumento e dopo un lavoro faticoso siamo riusciti a riportarlo in vita».

L’arciprete Daniele Micheletti ha sottolineato: «Per noi è essenziale avere un organo fruibile per l’uso liturgico e religioso, per rendere ancora più solenni le celebrazioni. Prima il suono dell’organo copriva a malapena il brusio dei fedeli, ora si sente anche in piazza. Tra l’altro promuoviamo spesso iniziative musicali anche per i numerosi turisti che ogni anno visitano il Pantheon. Solo lo scorso anno, secondo il Polo museale del Lazio, hanno visitato il complesso monumentale 7 milioni e 700mila persone. Il nostro intento è offrire loro una realtà spirituale che vada al di là del credo religioso e che permetta di vivere un’esperienza significativa».

Ed infine ha detto: «Per i prossimi due anni gli studenti intervisteranno i turisti e capiremo meglio che tipo di esperienza religiosa fanno qui». (Rita Sberna)

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